Cosa sarebbe Barcellona senza le Ramblas?
Qui si concentra per molti lo spirito della città oltre ad essere considerato il posto migliore per abbandonarsi al rituale spagnolo del paseo (passeggio). Per le Ramblas non esiste riposo: il flusso della folla scorre ininterrottamente ad ogni ora del giorno e della notte.
Il nome Rambla deriva dal termine arabo “ramla” che significa “arenile”. Originariamente la Rambla era, infatti, un torrente costeggiato da muraglie e conventi, e solo nel XVIII secolo si cominciò a costruire case nei paraggi del mercato della Boqueria e infine si urbanizzò la strada trasformandola nell’area pedonale che oggi tutti conoscono e ammirano.
Generalmente nota con il nome Rambla, in realtà il famoso viale di Barcellona, che inizia vicino a piazza di Catalunya e termina ai piedi della statua di Cristoforo Colombo, è costituito da cinque viali alberati distinti, ognuno col suo nome e con la sua storia.
Passeggiando lungo le Rambles si è fortemente attratti da tutto ciò che esse offrono: statue viventi, suonatori ambulanti, mimi, caricaturisti, venditori che rifilano di tutto, giocatori ferratissimi nello “stregare” il turista, cartomanti e chi più ne ha più ne metta. Sembra, in qualche modo, di vivere in un libro di favole in cui ad ogni ora c’è qualcosa che sorprende e attira l’attenzione di tutti i passanti.
Attenzione, però, ai borseggiatori che si nascondono nella folla, alle zingare che con la scusa di vendervi fiori tentano di sfilarvi il portafoglio e agli imbroglioni del giochino “trova la palla”, che in apparenza è un gioco di pura fortuna, ma in realtà è una fregatura!
Partendo da Plaça de Catalunya, la prima che incontriamo è la Rambla de Canaletes, poi la Rambla dels Estudis, che, scendendo verso il mare è seguita dalla Rambla de les Flores, nota anche come Rambla di Sant Josep.
A seguire, la Rambla dels Caputxins o del Centre, la Rambla di Santa Monica e, infine, la Rambla de Mar.
Il primo tratto delle Rambles prende il nome dalla fontana di Canaletes, situata fin dall’antichità all’interno dello Studio Generale, dove ora sorge l’Università, e sostituita nel XVIII secolo con una più moderna, famosa perché la sua acqua sembra provenire dalla miniera di Montcada.
E proprio attorno a quest’acqua ruota una leggenda, secondo la quale chi beve in questa fontana, equivalete della Fontana di Trevi a Roma, tornerà almeno una volta a Barcellona.
Sulla Rambla de Canaletes si trovano molti negozi antichi, soprattutto di musica, e qui nacque nel 1933 la prima “cocteleria” di Barcellona, che fece conoscere a tutti l’Havana e i suoi ottimi cocktail.
A caratterizzare la Rambla dels Estudis è il tradizionale mercato degli uccelli, colorata e sonora presenza costante da decenni nei pressi della Strada Portaferrissa.
Sebbene degli scrittori l’abbiano ribattezzata Rambla dels Ocels, in realtà il nome Rambla dels Estudis deriva dall’edificio dello Studio Generale o Università. Soppresso da Felipe V per trasformarlo in quartiere, l’edificio fu infine abbattuto nel 1843 per aprire nelle muraglie la Porta di Isabel II.
Da questa Rambla è possibile visitare il CCCB – Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona, il Teatro Poliorama, la Església de Betlem, Piazza della Vila di Madrid e il palazzo Bagna, conosciuto anche come palazzo del Marchese de Cornillas.
Nell’Ottocento qui si teneva l’unico mercato dei fiori della città e qui nacque l’impressionismo catalano, con artisti come Ramón Casas che immortalò fiori e acquirenti in splendide opere.
Oggi oltre ai banchetti dei fiori, si trovano numerosi chioschi che espongono libri, giornali e riviste italiani e stranieri.
Sulla Rambla de les Flors (anche chiamata Rambla de Sant Josep) si trova anche il tradizionale e famoso Mercato della Boqueria, caotico scrigno di cibi, in cui è in vendita di tutto, da montagne di frutta a maiali grufolanti, fino alle aragoste vive.
Da visitare, inoltre, il Palazzo del Viceré, il negozio di musica Casa Beethoven, la Casa dels Paraigües e il Palau Nou de la Rambla.
Nota anche come Rambla del Centro, il nome Rambla de Caputxins deriva dal convento dei Cappuccini qui presente.
Oggi questo tratto di Rambles è punto di incontro delle giovani comitive, mentre nelle serate in cui c’è l’opera, ospita gruppi di persone della borghesia catalana.
Da vedere: il mosaico di Joan Mirò sul selciato all’inizio della Rambla, verso Pla della Boqueria; il Gran Teatre del Liceu, completamente restaurato dopo l’incendio del 1994; Plaça Reial con la fontana di ferro delle Tre Grazie.
Scendendo verso la Piazza del Teatro inizia l’ultimo tratto delle Ramblas, la Rambla di Santa Monica, che rappresenta l’entrata al porto.
Lungo essa si trovano alcuni vecchi edifici, come la casa del fotografo Napoleón, il Palazzo Marc di Reus, sede della Conselleria di Cultura della Generalitat di Catalunya, la Fonderia di Cannoni, l’antico edificio di Credito e Docks, e il Museo delle Cere.
Alla fine del lato sinistro della Rambla si trova la Chiesa del Mare di Nuestra Señora de la Mercede, mentre sul lato opposto è il Teatro Principale.
Scendendo al di sotto di questa zona, c’è la strada chiamata Arc del Teatre che unisce il viale del Parallel con la Rambla.
E ancora più in giù si trova l’antico convento degli Agostiniani Scalzi del 1626, che ora ospita il Centro d’Arte di Santa Monica.
Meritano una visita anche la Chiesa di Santa Monica, con il suo austero chiostro barocco, e le Drassanes, ovvero gli Arsenali, l’edificio gotico civile più importante della città.
Alla fine delle Ramblas si trova il monumento a Cristoforo Colombo, uno dei monumenti più cari agli abitanti di Barcellona. Si tratta di una enorme statua raffigurante l’esploratore posto al di sopra di una statua alta 60 metri. Un ascensore permette di raggiungerne la cima, da cui si può godere di una splendida vista del porto Montjuic.
L’ultimo tratto delle Rambles è la Rambla de Mar, anche se si tratta in verità di una passerella di legno ondulata che passa sopra l’acqua fino all’inizio del Maremagnum, un complesso di negozi, locali e fast food oltre a un cinema IMAX che proietta su mega-schermi film in 3D di solito relativi a sport, natura e avventura.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.