Per secoli la zona più a ovest della città vecchia, oltre le Ramblas, è stato chiamato dai barcellonesi Barrio Xino.
Un appellativo, tra il castigliano e il catalano, che il quartiere si era guadagnato sia per la presenza di immigrati orientali, sia per il suo sovraffollamento. L’appellativo ha resistito per vari decenni, inquadrando la zona come malfamata e pericolosa, frequentata prevalentemente da immigrati, spacciatori e gente da cui era meglio stare alla larga.
Nel 1995 però, grazie alla costruzione del MACBA, qualcosa è cambiato. La zona da allora ha iniziato un cambiamento architettonico e in parte sociale che continua tutt’ora.
Da allora il quartiere è chiamato Raval e seppur mantenga ancora molti caratteri di una zona povera e semplice, ha saputo rinnovarsi scollandosi di dosso la fama di zona malfamata, rinnovandosi in zona alternativa, ricca di gallerie d’arte e locali meno formali.
Oggi è possibile passeggiare per questo quartiere con relativa tranquillità, stupendosi spesso di come possa coesistere vecchio e nuovo, persone in cravatta a fianco di vecchie prostitute, sgangherati condomini accanto a nuove costruzioni, negozietti tenuti da asiatici al posto dei vecchi bordelli, vicoli bui con bar fumosi accanto a nuovissime gallerie d’arte.
E’ un quartiere che va assolutamente visitato, per la sua particolarità e per riscoprire lati di Barcellona che in nessun’altra zona potrete vedere.
El Raval è uno spicchio posto a ovest del centro di Barcellona che si estende su una manciata di chilometri quadrati. E’ delimitato a est dalla Rambla, a sud dall’Avinguda del Parallel e a nord dalla Gran Via de Les Corts Catalanes; a ovest invece il suo confine si perde con quello dell’adiacente quartiere di Sant Antoni.
Grazie anche al fatto che El Raval negli anni si è andato a mischiare con il tessuto urbano dei quartieri adiacenti, le cose da vedere in zona sono davvero molte, e di vario tipo.
Il mercato della Boqueria è un esempio perfetto di quanto appena detto: il suo ingresso si trova lungo le Ramblas, ossia proprio sulla strada che delimita il confine il Barrio Gotico e El Raval. Ecco quindi che un’attrazione come questa, una delle più incredibili di Barcellona, fa parte proprio di questo ex quartiere malfamato.
Al mercato della Boqueria rimarrete incantati dai colori della frutta fresca posizionata perfettamente sulle bancarelle, dalla dolcezza dei frullati che potrete acquistare al volo per pochi spiccioli, dalla bellezza e dall’originalità delle specialità gastronomiche del posto servite in banchi che all’apparenza paiono improvvisati ma che dietro nascondono storie secolari, e tanto altro ancora. Questo mercato coperto è uno dei più belli d’Europa, frequentatissimo dai turisti ma anche dagli abitanti del posto, che sanno benissimo che è qui che si acquista il miglior pesce fresco di zona e tante prelibatezze locali a prezzi tutto sommato in linea.
Al mercato della Boqueria vi si accede dalla Rambla, a due passi dalla fermata della metro Liceu, oppure dall’entrata posta sul retro che si affaccia su Placa de la Gardunya. Ricordate che è chiuso di domenica, quindi pianificate la vostra visita di conseguenza
Il MACBA è uno dei principali artefici della rinascita del Raval. Questo museo, tra i più importanti di Barcellona, alla sua apertura datata 1995 riuscì infatti a dare nuova linfa al quartiere, portandogli in dote una buona quantità di turisti. Acronimo di Museu d’Art Contemporani de Barcelona, il MACBA ospita opere d’arte contemporanea che coprono un periodo che va dalla seconda metà del ‘900 fino ai giorni nostri. A fianco dell’esposizione tradizionale, il museo promuove anche attività di ricerca e formazione.
Molto bello anche soltanto visitare il MACBA da fuori, poichè è ospitato all’interno di un grosso edificio bianco e luminoso, progettato dall’architetto Richard Meier, lo stesso che ha creato il Museo Ara Pacis di Roma. Ma se potete e se siete appassionati di arte, godetevelo anche dall’interno, e soprattutto tornateci, poichè al MACBA la collezione è in perenne evoluzione, in linea con i dettami dell’arte contemporanea: in costante fermento.
Il Palazzo Güell (Palau Güell in catalano) è una struttura di Barcellona realizzata dall’architetto Antoni Gaudí, che grazie al suo valore storico e culturale è stato nominato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Si tratta di un magnifico esempio della febbrile fantasia architettonica di Gaudí: questo straordinario palazzo neo-gotico, uno tra gli edifici più importanti di quell’epoca costruito nella Ciutat Vella, dà un’idea del genio prodigioso del suo autore. Gaudí costruì il palazzo poco distante dalle Ramblas alla fine del 1880 per il suo ricco e fedele protettore, l’industriale Eusebi Güell. Anche se un po’ cupo rispetto ad alcuni dei suoi lavori successivi, è ancora un tripudio di stili (gotico, islamici, Art Nouveau) e materiali.
Dopo la guerra civile la polizia utilizzò il Palau Guell per torturare i prigionieri politici nel seminterrato. L’edificio venne poi abbandonato e ciò ha portato alla sua rovina. Nel 2012 ha riaperto nella sua interezza dopo diversi anni di lavori e ristrutturazione.
Una curiosità: Pablo Picasso – che, per inciso, detestava l’opera di Gaudí – ha iniziato il suo Periodo Blu nel 1902 in uno studio dall’altra parte della strada in Carrer Nou de la Rambla al numero 10. Differendo da Picasso, l’UNESCO ha dichiarato il Palau Güell , insieme ad altre opere principali di Gaudí (La Sagrada Familia, Casa Batlló, la Pedrera, il Parc Güell, Casa Vicens e la cripta di Colonia Güell) un sito del Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Il Centro de Cultura Contemporanea de Barcelona, noto in città anche con la sua sigla CCCB, è uno dei centri culturali ed espositivi più visitati della città di Barcellona.
Si trova nella zona del Raval, a metà strada tra Plaça de Catalunya e la piazza dell’Università, ed ha come idea centrale la città e la cultura urbana. Basa il suo successo sulla qualità, su un certo eclettismo e su un’attenzione verso un ampio bacino di pubblico; la sua funzione è quella di vincolare il mondo accademico con la creazione di cultura e con i problemi dei cittadini.
Il Centro de Cultura Contemporanea de Barcelona fu inaugurato il 25 febbraio 1994 e il suo scopo originario era quello di essere un’istituzione multidisciplinare dedicata allo studio della città e a tutto quello che le ruota intorno. E’ costituito come un consorzio formato dal municipio di Barcellona e la Diputaciò, l’equivalente del consiglio provinciale cittadino.
Il centro produce ed organizza esposizioni, festival, concerti, rassegne cinematografiche, conferenze e corsi, che generano dibattiti e riflessioni sulla città e sugli spazi pubblici, così come su temi d’attualità.
Allo stesso modo, presso l’archivio del CCCB è possibile consultare un’ampia varietà di materiali, che vanno da documenti a pubblicazioni, da archivi digitali a materiale audiovisivo, e il tutto come tema centrale ha la cultura e la società contemporanea.
Il CCCB Lab è un dipartimento del Centro de Cultura Contemporanea de Barcelona creato nel 2010 come spazio dedicato alla trasformazione e all’innovazione nell’ambito della cultura. I suoi obiettivi sono investigare e proporre linee guida per i contenuti e per le forme di presentazioni pubbliche, in accordo con la società attuale.
Sul blog del CCCB Lab si pubblicano articoli di riflessione, videoconferenze e approfondimenti realizzati da specialisti di aree come l’innovazione culturale, le relazioni tra scienza e cultura e anche le tecnologie moderne come i Big Data.
Il Centro de Cultura Contemporanea de Barcelona si estende su una superficie di 15.000 metri quadrati, di cui 4.000 adibiti a spazio espositivo. E’ anche dotato di un auditorium, di una libreria e di varie stanze multiuso. Il CCCB occupa parte della Casa de Caritat, costruita nel 1802 e in uso sino al 1957. I lavori di adeguamento furono supervisionati dagli architetti Helio Pinon e Albert Viaplana, e nel 1993 il progetto fu insignito del premio di architettura Ciutat de Barcelona.
Il recente progetto di ampliamento del CCCB ha visto concentrarsi gli sforzi sull’ala nord, completando l’edificio originario con un prisma alto 30 metri con una facciata in vetro che riflette il cortile sulla cima.
Nella primavera del 2011, il Centro de Cultura Contemporanea de Barcelona ha incorporato il vecchio teatro della Casa de Caritat, recentemente ristrutturato. Il progetto incorpora il cortile Pati de les Dones e il vecchio teatro risalente al 1912.
Il Museo Marittimo, Museu Maritim in catalano, noto in città anche con il suo acronimo MMB, è sicuramente uno dei luoghi più interessanti di Barcellona. E’collocato all’interno dell’edificio dei Drassanes Reials de Barcelona (Cantieri Navali Reali di Barcellona), uno spazio appositamente dedicato alla cantieristica navale e utilizzato tra il XIII e il XVIII secolo.
Il Museu Maritim si trova al margine meridionale del centro storico e alla fine della Rambla. Passeggiando proprio alla fine della strada pedonale più famosa della città si può notare questo interessante museo quasi per caso. L’edificio, infatti, è probabilmente la parte più interessante della visita: con le sue ampie campate e la facciata in stile gotico, è uno straordinario esempio di architettura medievale e una solida prova di un tempo in cui Barcellona aveva il Mediterraneo sotto il suo controllo.
Il Museu Maritim si tratta di un’istituzione dedicata alla cultura del mare con più di 800 anni di storia. La sua missione è quella di conservare, studiare e promuovere il patrimonio marittimo del paese, uno dei più ricchi del Mediterraneo, del resto si trova nell’edificio dei Drassanes Reials de Barcelona, sul lungomare della città, ai piedi della montagna di Montjuic.
I Drassanes Reials de Barcelona sono stati catalogati nel 1976 come monumento storico-artistico grazie al loro ampio significato storico nel mondo delle costruzioni navali. La funzione di conservazione del patrimonio è gestita oggi dal Consorzio dei Drassanes Reials, formato dal consiglio cittadino di Barcelona, dal Consiglio Provinciale e dall’Autorità Portuale.
Il Consiglio di fondazione dell’Istituto Nautico Mediterraneo ha portato alla creazione di un museo marittimo con al suo interno una biblioteca navale, dal momento che la Scuola di Studi Nautici di Barcellona, fondata nel 1769, possedeva già una collezione di modelli e strumenti. Questa collezione e il museo annesso sarebbero diventate nel 1935 la base di ciò che oggi ha lo scopo di conservare i Reali Cantieri di Barcellona, dopo l’abbandono delle istituzioni militari occupanti.
All’interno del Museu Maritim si trova una galleria con opere d’arte popolari. Dal 1999 il museo è stato aperto in città utilizzando parte del suo spazio per ospitare vari eventi, mostre e altre attività didattiche. Nel 2006, il Museu Maritim di Barcellona è stato dichiarato Museo di interesse nazionale e nel mese di ottobre 2009 è iniziato il restauro di parte dei Cantieri Reali. Il nuovo museo è stato inaugurato nel febbraio 2013, e durante i lavori è stata scoperta anche una necropoli romana.
L’Antic Hospital de la Santa Creu è un insieme di edifici parte del principale ospedale di Barcellona fino al secolo scorso. E’ un insieme architettonico di cortili verdi, stanze affrescate che ospitano la biblioteca della Catalogna (Biblioteca de Catalunya, in lingua originale), scuole d’arte e persino spazi per la cultura.
Al primo piano sorge la Biblioteca de Catalunya, e appena varcata la sua soglia si apre uno spazio a pianta aperta, senza colonne: è qui che si trovavano i reparti ospedalieri.
Le camere dispongono di alti soffitti in legno, ma quelle al primo piano, che ospitano due biblioteche pubbliche, hanno volte gotiche ed erano utilizzate per ospitare la Direzione Amministrazione, la cucina e la lavanderia.
L’Antic Hospital de la Santa Creu è completato dalla ex casa di riposo, la Casa de la Convalescència, oggi sede dell’Institut d’Estudis Catalans, della Reial Academia de Medicina e dell’antica cappella dell’ospedale, oggi tramutata in uno spazio espositivo.
Chiesa romanica nel cuore del quartiere El Raval, l’Eglesia de Sant Pau del Camp è una delle più antiche chiese della città, fondata inizialmente come convento benedettino nel IX secolo, poi ricostruita nei secoli successivi. Il suo nome, che tradotto in italiano suona come “chiesa di San Paolo della Campagna”, fa riflettere: infatti, prima del XIV secolo il luogo su cui è costruita era aperta campagna. Oggi, settecento anni dopo, è stata totalmente inglobata dall’area urbana di Barcellona.
Il convento ha anche un piccolo chiostro trecentesco, con arcate supportate da colonne doppie e capitelli decorati con scene bibliche e naturali. La chiesa invece ha una pianta a croce greca a singola navata, con dei bei soffitti con volta a botte.
Col tentativo di ricreare una copia della Rambla, la Rambla del Raval è una via fiancheggiata da palme sostituisce due strade buie e desolate che si trovavano qui fino a qualche anno fa. Qui si tengono anche le feste di quartiere e parte dei festeggiamenti del 24 settembre, giorno della Mercè, molto sentito a Barcellona.
Negozi, bar e caffè si affacciano su questa strada, degna “cugina” dell’originale Rambla. Una vera e propria sorpresa, soprattutto per chi pensa che Barcellona al di fuori dal centro turistico abbia poco da offrire. A circa metà della Rambla del Raval si trova El Gat, ossia “il Gatto”, un’opera di Fernando Botero. Inoltre, di sabato e di domenica eccezion fatta per il mese di agosto, praticamente per tutta la giornata è attivo il Mercat Raval, un mercatino all’aperto che ospita bancarelle di bigiotteria, decorazioni, vestiti e cibo tipico.
Carrer Nou de la Rambla, o Calle Nueva de la Rambla nell’ormai desueta versione in castigliano, è la via principale del quartiere El Raval, che sprizza vitalità grazie ai suoi ristoranti, negozi, drogherie. Risalente alla fine del Settecento, un tempo la via ospitava bordelli, cabaret e locali notturni, alcuni dei quali hanno mantenuto l’antico arredamento. Tra questi menzioniamo l’Eden Concert, uno dei primi cinema della città, e il Bagdad Club, ancora oggi molto attivo.
Lungo il Carrer Nou de la Rambla si trova anche il Palau Guell, pertanto camminando lungo questa strada potrete visitare due attrazioni in una del Raval!
Dopo Placa de les Drassanes, affacciato sul mare in piena zona portuale, vi aspetta il World Trade Center Barcelona. Questa imponente struttura circolare ospita uffici, sale congressi, l’hotel a cinque stelle Grand Marina, il rinomato ristorante Ruccula e una serie di negozi di articoli da regalo.
Aperto nel 1999, si estende su una superficie di 40 mila metri quadri, e la sua curiosa forma si ispira a quelle delle navi che solcano il Mediterraneo, almeno secondo l’architetto Henry Cobb che l’ha progettato. In tutto, il World Trade Center Barcelona è formato da 4 edifici, che posti in cerchio creano un cortile centrale dove si trova una fontana che prioetta getti d’acqua a velocità diverse.
A fianco del World Trade Center parte una funivia, chiamata Teleferico del Puerto, che termina la sua corsa alla Terraza Miramar, sulla collina di Montjuic (attenzione: non confondetela con la Teleferica di Montjuic vera e propria, che effettua tutto un altro percorso). Si può salire a bordo dell’iconica funivia rossa e godere di vedute splendide dall’alto della Torre Jaume I.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
El Raval è un quartiere piuttosto vasto, ma la sua posizione vicinissima al centro fa sì che praticamente ogni struttura dove dormire abbia dalla sua la comodità di poter girare per Barcellona senza eccessiva dipendenza dai mezzi pubblici. La zona più a nord del quartiere è quella che si avvicina alla Gran Via de les Corts Catalanes e a Placa Catalunya, e pertanto è più densa di turisti e più comoda rispetto ai mezzi pubblici, e forse un po’ più di livello. La zona più a sud invece è quella più tradizionale, più “vera” sotto un certo aspetto, e non potrebbe essere altrimenti dato che per anni ha rappresentato il quartiere dei lavoratori portuali. Tuttavia, anche in questa zona le strutture dove dormire non mancano, e per ogni evenienza di spostamenti la fermata della metro Drassanes è a un tiro di schioppo.
Se invece volete vivere il cuore del quartiere, scegliete di dormire sulla Rambla Del Raval, che in realtà è una piazza, sebbene di forma molto allungata: è il luogo dove si trova il famoso Gatto di Botero, una delle sculture simbolo della zona.
El Raval è il quartiere di Barcellona situato subito a sud del Barrio Gotico, al di là della Rambla. Grossolanamente si estende dal porto alla Gran via de les Corts Catalanes.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.